La Politica | |||
Durante l'arco della sua vita (1840-1922) Giovanni Verga è testimone di grandi rivoluzioni e di profondi sconvolgimenti politici, economici e sociali, che vedono i frazionati stati italiani trovare, infine, la propria unità nazionale sotto l'egida dei Savoia e dell'accorta politica di Cavour. |
Giovanni Verga |
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L'11 maggio 1860, mille ardimentosi al seguito di Giuseppe Garibaldi, approfittando di una rivolta scoppiata a Palermo nell'aprile dello stesso anno, sbarcano a Calatafimi e, in meno di un mese, occupano tutta la Sicilia. L'avanzata di Garibaldi è accompagnata da rivolte di contadini che sperano di potersi liberare dalla secolare miseria impadronendosi delle terre. A Bronte, in provincia di Catania, i contadini insorgono contro i latifondisti. La rivolta, repressa nel sangue da Nino Bixio, è rievocata da Verga con straordinaria potenza nella novella Libertà. Ventunenne, Verga vive l'entusiasmo e la speranza del 17 marzo 1861, data in cui il Parlamento di Torino proclama Vittorio Emanuele II re d'Italia. Non a caso scrive in questi anni Amore e patria, I Carbonari della montagna, Sulle lagune |
Il popolo insorge in Bronte: cronaca di un massacro di Florestano Vancini (1972) |
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L'Unità d'Italia, tuttavia, dopo le prime delusioni, è sentita dal Mezzogiorno come una sorta di nuova dominazione. Al sud prevale il latifondo i cui mezzi di lavorazione sono antiquati ed insufficienti, le tasse sono aumentate (quella sul macinato ripristinata), le dogane abolite e, per dare un esercito al nuovo stato, è indetto il servizio militare obbligatorio. Provvedimenti impopolari, che inaspriscono l'animo dei contadini già esacerbato dalla miseria, fino a provocare forme di ribellione aperta e violenta. Cessati, infatti, gli entusiami di un periodo eroico, scivolati dalla "poesia alla prosa", si evidenziano i complessi problemi dell'Italia post-risorgimentale, in primo luogo quello costituito dalla enorme massa dei contadini, su cui gravano l'antica miseria ed il nuovo carico fiscale, mentre le terre demaniali e i beni ecclesiastici sono passati nelle mani della borghesia. Situazione particolarmente penosa nel Meridione dove dà luogo a brigantaggio, camorra, mafia, jacquerie.
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Il monumento a Garibaldi, in via Etna a Catania |
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Una visione delusa del Risorgimento sarà pure ne I Vicerè e ne L'Imperio di De Roberto, ne I vecchi e i giovani di Pirandello e poi ne Il Gattopardo di Tomasi di Lampedusa. La vicenda esistenziale di Verga coincide con questo travagliato periodo. Lo scrittore vive l'intima crisi che investe tutti i campi e la riflette nelle sue opere che hanno una precisa base storica. |
Federico De Roberto |
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