La Moda

La moda maschile nell’800

Nella seconda metà dell’800 la moda maschile prevede l’uso del cappello a cilindro o bombetta, l’abito a coda di rondine e, in prevalenza, le tinte scure e austere. Unica civetteria maschile è il “gilet”: diverso dall’abito, bianco, scozzese o damascato, con abbottonatura semplice o doppia, esprime le tendenze e il gusto personale di ciascuno. Il giovane uomo lo preferisce con colori brillanti, spesso ricamato a simbolici non-ti-scordar-di-me. L’uomo maturo sceglie tinte pacate o il tessuto scozzese. La scarpa, alta o bassa, è sempre coperta dai calzoni.

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L’abito da società è rigidamente nero (l’introduzione del “frac” si deve a lord Brummel). All’inizio del’900 l’abbigliamento maschile rimane sostanzialmente invariato. La cravatta, riduce le dimensioni dei complicati nodi ottocenteschi, e prende spesso una foggia “a farfalla”. Le ghette, il colletto inamidato, i guanti, il bastone da passeggio dal pomolo scolpito, sono tutti accessori dell’uomo elegante. I calzoni hanno il risvolto dal giorno in cui il Principe di Galles, noto per la sua eleganza, se li rivoltò per non inzaccherarseli di fango, dovendo attraversare a piedi una via di Londra in un pomeriggio di pioggia. Una novità è lo spolverino, cappotto leggero solitamente di color grigio chiaro, unisex, usato per proteggersi dalla polvere sollevata dalle automobili che iniziano a circolare sempre più numerose.

Verga in un'oleografia di Salvatore Grita, 1905 Casa Verga

La moda femminile nell’800

Il 1860 segna una svolta nella moda femminile. Alle ingombranti ed enormi gonne (fino a 10 metri alla base dell’orlo, sostenuta da pesantissime sottostrutture) del periodo precedente, si sostituiscono vesti sempre più strette e accorciate sul davanti, dalla caratteristica forma “a sirena”. Si mettono in evidenza le calze che assumono grande importanza: prima grigie a nodi rossi, poi sempre più vistose, con trafori e disegni d’ogni genere. Immancabile il busto che ha il compito di segnare la “vita a vespa”. L’abito da sera, moderatamente scollato, ha come complemento lunghi guanti e bellissimi ventagli.

Di giorno è d’obbligo il parasole, intonato al colore dell’abito. I cappelli, piccoli, sono sostenuti da spilloni sempre più vistosi. I capelli si portano in trecce avvolte al sommo della testa o sulla nuca. Il collo e le braccia, spesso liberi, si arricchiscono di gioielli. Diversa era la moda delle signore da quella delle signorine: queste dovevano mostrare maggiore modestia, minore sfoggio di gioielli, colori tenui, ornamenti freschi e semplici. Le signore avevano la possibilità di indossare vesti più ricche ed elaborate. Le velette fasciavano il volto di mistero, le piume di struzzo, poste su ampi cappelli, conferivano a chi le portava una maestosa eleganza. I primi anni del ’900 vedono entrare la borsetta nell’uso comune: è di stoffa, raso, velluto o di maglia d’argento. Solo più tardi di pelle.
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